lunedì 12 dicembre 2016

Kyoto (seconda volta)

9-11 agosto 2016
La storica città-museo giapponese possiede un patrimonio culturale e artistico che per grandezza e fascino ha pochissimi rivali nel mondo, tuttavia, anche se esso non si limita assolutamente ai tanti templi sparsi nella sua vasta area urbana, è proprio nella bellezza e varietà di questi ultimi che la città mostra il meglio di sé. Dato il numero esorbitante di siti religiosi sia shintoisti che buddisti presenti, si rischia però una certa "saturazione" e visto che alcuni giorni bastano comodamente a visitare tutte o quasi le attrazioni di altro tipo, è normale che una prima visita a Kyoto lasci inesplorati molti templi dalla bellezza folgorante e dal sicuro impatto visivo, limitandosi magari a quelli più importanti e conosciuti, che sono comunque parecchi (per i racconti, la descrizione e le foto circa questi e le altre principali attrazioni di Kyoto potete dare un'occhiata ai due post che ho scritto dopo la mia prima visita in città: parte 1 e parte 2).
kiyomizu dera kyoto
kiyomizu-dera
gojozaka kyoto
gojozaka
Per questo, e per tanti altri motivi, l'antica capitale del paese del Sol Levante è senza dubbio una destinazione da inserire nell'itinerario relativo anche ai viaggi successivi al primo nella terra dei samurai. Oltre ad avere voglia di sgranare nuovamente gli occhi davanti ai bellissimi quartieri tradizionali, con il loro affascinante dedalo di stradine fiancheggiate da pittoresche case di legno, e a godere delle passeggiate serali sulla riva del fiume Kamo, sono stati proprio i conti in sospeso lasciati con alcuni templi durante la mia prima visita alcuni anni fa (per "avvenuta saturazione" appunto) a spingermi quindi a tornare a Kyoto per un paio di giorni anche durante il mio secondo viaggio itinerante in Giappone.

sannenzaka kyoto
sannenzaka
sannenzaka kyoto
sannenzaka
L'alloggio scelto questa volta, la Guesthouse Trip Sound, si trova a Higashiyama sud proprio ai piedi della stradina che porta al Kiyomizu-dera, in una zona facilmente raggiungibile in bus dalla stazione centrale e nella quale non manca il movimento, i negozi e le botteghe. La struttura è moderna e pulita, ospita delle camerate comode e una bella area comune, ed è infine possibile noleggiarci anche delle biciclette, che sono il mezzo migliore per esplorare la città in piena libertà e autonomia.

sanjusangen do kyoto
sanjusangen-do
kyoto
panorama dal kiyomizu-dera
kyoto
pontocho

Come detto, l'obiettivo principale di questa seconda visita a Kyoto era quello di visitare alcuni templi che non avevano trovato spazio durante la prima, ma data l'ubicazione dell'ostello è risultato giocoforza cominciare e terminare le giornate in giro risalendo la stretta Gojozaka, sempre invasa di turisti a caccia di souvenir nei tanti negozietti che vi si affacciano, fino al Kyomizu-dera (il cui complesso tra l'altro si fotografa decisamente meglio al tramonto, causa sole in posizione conveniente, mentre il panorama sulla città bassa viene meglio di mattina) per poi tuffarsi nel delizioso dedalo di vicoletti che riportano verso nord.
sanjusangen-do (dal web)
sanjusangen do kyoto
sanjusangen-do
Tutta la zona, non solo le ultra-celebrate Sannenzaka e Ninenzaka, che separa il famoso santuario dal parco Maruyama, intorno al quale si stende il famoso e storico quartiere tradizionale di Gion, è un insieme di case di legno, alcune trasformate in museo, guesthouse o negozi, punteggiato da piccoli templi e giardini; un insieme unico di scorci pittoreschi insomma. Vagabondando a caso nel quartiere ci si può anche imbattere nella scenografica pagoda a cinque strati del tempio Yasaka, la seconda più alta della città, o arrivare all'area del Kodai-ji, un ampio complesso templare immerso nel verde che regala delle belle vedute.
toji kyoto
to-jo
toji kyoto
to-ji
Dall'ostello, andando invece in direzione sud lungo la strada principale si arriva nei pressi del Sanjusangen-do, per molti uno degli assolutamente imperdibili tra i templi di Kyoto, e infatti il suo lunghissimo padiglione principale, tutto in legno, offre all'interno uno spettacolo che lascia davvero senza fiato: un migliaio di statue della dea Kannon a grandezza naturale disposte su varie file scortano una statua principale come un esercito, e il tutto è circondato da qualche decina di statue raffiguranti altre divinità. Purtroppo all'interno non è consentito fare fotografie, anche il resto dell'area del santuario comunque è piuttosto gradevole.

ryoan-ji kyoto
ryoan-ji
ryoan-ji kyoto
giardino delle rocce del ryoan-ji
ryoan-ji kyoto
ryoan-ji

Proseguendo sulla via principale, si curva e si attraversa il fiume, ritrovandosi nei quartieri alle spalle della stazione centrale, di stampo puramente popolare ma dove sorge il To-ji. L'accesso a questo tempio è gratuito e si paga solo per entrare all'interno dei padiglioni principali e nella pagoda, ma comunque ci sono molti altri affascinanti padiglioni, uno dei quali ospita anche un piccolo museo, a ingresso libero, oltre ai monumentali portali di accesso. La star del complesso è la pagoda a cinque strati, la più alta dell'intero Giappone.
ryoan-ji kyoto
ryoan-ji
ryoan-ji kyoto
ryoan-ji
Una pedalata verso nord di diversi chilometri, piuttosto faticosa anche per chi è abbastanza allenato e che richiede quasi un'ora con una bici da passeggio, permette di attraversare tutti i quartieri occidentali, moderni e poco attraenti, fino ai distretti a ridosso delle montagne nord-occidentali, dove le tranquille stradine con le casette basse nascondono molti gradevoli templi e santuari, tra i quali il famosissimo Kinkaku-ji dal padiglione dorato; l'obiettivo di questa sfacchinata tuttavia era il quasi altrettanto famoso Ryoan-ji. Il suo giardino zen delle rocce è infatti celebrato come uno dei più importanti e significativi del buddismo, ma è risultato visivamente molto deludente (non metto in dubbio che chi è in grado di apprezzare la filosofia che c'è dietro possa goderne a pieno, ma un occhio inesperto rimarrà quasi sicuramente piuttosto interdetto) e non vale il prezzo del biglietto. Il vasto giardino boscoso, nel quale trova posto anche un laghetto artificiale, che circonda i padiglioni centrali è invece molto bello e a ingresso gratuito.
heian-jingu kyoto
heian-jingu
heian-jingu kyoto
heian-jingu
L'ultimo "conto in sospeso" era fortunatamente meno distante: l'Heian-jingu a Higashiyama nord. In realtà il santuario shintoista, piuttosto scenografico e a ingresso gratuito, l'avevo già visitato, ma il suo giardino, per cui si paga il biglietto e in cui non avevo avuto il tempo di entrare,  aveva particolarmente colpito la mia curiosità. L'area verde incorona tutto il grande cortile centrale e i padiglioni ed è veramente bellissima: consta di vari spazi organizzati in maniera differente, con aiuole, ruscelli, alberi e un delizioso laghetto con degli edifici in legno sulle sponde e uno scenografico ponte. Una buona idea per ritornare alla base infine è quella di tagliare il cuore di Gion attraverso la pittoresca Hanami-koji, in fondo alla quale si entra in un parco dove ci sono vari complessi di templi molto piacevoli, i più importanti dei quali prendono il nome di Kennin-ji e Ryosoku-in.

heian-jingu kyoto
heian-jingu
heian-jingu kyoto
heian-jingu
heian-jingu kyoto
heian-jingu

teramachi arcade kyoto
teramachi
kamo gawa kyoto
kamo gawa e lungofiume
heian-jingu kyoto
heian-jingu

Per quello che riguarda il movimento e le attività preserali e serali, la parte più viva della città è sempre quella compresa tra Shijo-dori e Sanjo-dori, in particolare la zona più a ridosso del fiume, dove c'è un mare di gente a passeggio sotto ai portici e nelle gallerie commerciali di Teramachi.
hanami koji kyoto
hanami koji
kennin-ji kyoto
kennin-ji
Il centro della vita notturna è la via Kiyamachi, dove si affacciano ogni sorta di locali, dalle birrerie ai club privé, e le stradine che la separano dalla più larga Kawaramachi-dori e dalla passeggiata lungofiume, sempre frequentatissima nelle sere d'estate. In particolare lungo il percorso di Kiyamachi a sud di Shijo-dori vi sono dei locali meno commerciali e frequentati perlopiù dai giapponesi o da chi li conosce, più simili a quelli della deliziosa Ponto-cho, che corre a fianco del lungofiume ed è un susseguirsi di edifici tradizionali in legno.
pagoda yasaka kyoto
pagoda yasaka
ryosoku-in kyoto
ryosoku-in
Per quello che riguarda il cibo, dopo la scorpacciata di okonomiyaki a Osaka, a Kyoto ho colto l'occasione per gustarmi il primo ramen di questo viaggio; il locale scelto è stato Ippudo, una catena che serve ottimo tonkotsu (lo stile tipico di Hakata/Fukoka), situato su vicolo parallelo a Shijo-dori (in effetti quello che è il prolungamento del mercato Nishiki, dove sbizzarrirsi invece all'ora di pranzo col cibo da strada) all'altezza della stazione Hankyu Karasuma. Da segnalare infine lungo entrambi i lati di Gojo-dori, il largo viale che dal fiume porta all'ostello e alla salita del Kiyomizu-dera, per tutto il giorno fino a dopo il tramonto si tiene un mercato con banchi di artigianato, molti dei quali hanno anche la bottega alle spalle, e si può trovare anche qualche bancarella di cibo da strada.
pagoda yasaka kyoto
pagoda yasaka
gion kyoto
gion sud
Parte del tempo passato a Kyoto l'ho in realtà speso per visitare alcuni interessanti siti nei dintorni della metropoli (materia del prossimo post), e anche se sono riuscito a visitare la maggior parte di quelli che mi ero prefissato, qualche conto in sospeso è comunque rimasto, senza contare che ne sono sorti di nuovi, e quindi in sostanza qualche motivo per tornare ulteriormente in futuro non manca nemmeno dopo questo mio secondo soggiorno; tuttavia ho il forte sospetto che in realtà non si finisca mai di trovare qualche interessante sito per cui valga la pena di tornare in questa città.

Post successivo: Uji, Otsu e Himeji

kyoto
pontocho
kyoto
ninenzaka
gion kyoto
gion sud

2 commenti:

  1. Più leggo post su Kyoto più mi rendo conto che i due giorni che sto mettendo in programma non mi basteranno affatto. Sarà doloroso fare delle scelte. Grazie per le info e il bel racconto (diciamo che mi sentivo già lì). Ciao!

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    1. Già, due giorni sono oggettivamente pochi...ma mica ci si deve andare solo una volta nella vita a Kyoto no? Grazie per essere passata a leggere e per il commento, ciao ^^

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